Un’analisi approfondita sull’ipoacusia improvvisa: diagnosi, cause e trattamenti.
Con il termine di ipoacusia improvvisa si identifica un calo dell’udito, nella maggior parte dei casi unilaterale, insorto improvvisamente o comunque nell’arco di 24 ore generalmente in un soggetto adulto in pieno benessere. Il danno è a carico della componente neurosensoriale dell’organo dell’udito. In un 1/3 dei casi possono esser presenti acufeni, vertigini e/o disturbi dell’equilibrio; in questi casi l’indice prognostico relativo alla possibilità del recupero uditivorisulta più sfavorevole.
La diagnosi, almeno in una fase iniziale, è relativamente semplice e si basa sull’anamnesi, visita ORL, ed esame audiometrico urgente. Successivamente sarà necessario eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici clinici e radiologici (TAC/RMN) al fine di giungere alla causa che ha determinato l’ipoacusia improvvisa.
Si ritiene che solo il 10% delle ipoacusie improvvise riconosca una causa nota, nel restante 90% dei casi l’ipoacusia improvvisa si definisce una malattia idiopatica.
Tra le patologie più comuni che possono causare ipoacusia improvvisa si riconoscono le patologie cardiovascolari, le infezioni virali, le patologie immunitarie e metaboliche. Ad ogni modo, qualunque sia la causa che determina l’ipoacusia improvvisa, è opinione comune attribuire all’ipossia (ischemia: riduzione di ossigeno a livello dei tessuti) il meccanismo con il quale si determina il danno del tessuto neurosensoriale dell’organo dell’udito.
Per tale motivo, anche se fortunatamente in buona parte dei casi la risoluzione può esserespontanea, la diagnosi e la prescrizione della terapia nel più breve tempo possibile sono fondamentali per sperare in un recupero completo e scongiurare la perdita definitiva dell’udito.
Le terapie, che vanno somministrate tempestivamente, variano in base al sospetto eziopatogenetico e vanno dall’utilizzo di farmaci cortisonici per via sistemica e locale, a farmaci vasoattivi e con proprietà emoreologiche (anticoagulanti e fibrinolitici), all’ossigenoterapia iperbarica e all’utilizzo di farmaci antiossidanti. Dibattuta è la terapia antivirale.