Ipertrofia dei turbinati

I turbinati inferiori, situati all’interno di ciascuna cavità nasale, sono delle ossa indipendenti che si inseriscono nella parete laterale del naso e sono ricoperti da una mucosa ricca di terminazioni nervose e strutture vascolari; contribuiscono al riscaldamento, umidificazione e filtrazione dell’aria inspirata oltre che alla regolazione dei flussi aerei nasali.

Esistono delle condizioni patologiche che favoriscono l’aumento del volume di queste strutture determinando quella che si definisce rinopatia cronica ipertrofica. Questa può essere di natura allergica o non allergica e si sviluppa in seguito a stimoli irritativi che determinano edema della mucosa ed ipersecrezione nasale. L’utilizzo inappropriato e prolungato di farmaci decongestionanti è causa di una grave forma di rinopatia ipertrofica definita “medicamentosa” che compromette il naturale meccanismo di regolazione dei turbinati stessi”.

I sintomi della rinopatia cronica ipertrofica sono caratterizzati da ostruzione respiratoria nasale, ipersecrezione nasale (rinorrea), crisi di starnuti, prurito nasale e faringeo, lacrimazione, senso di ovattamento auricolare, russamento associato o meno ad episodi di apnea notturna. Nelle forme più importanti si può manifestare anche una riduzione dell’olfatto.

L’ipertrofia dei turbinati inferiori rappresenta una delle cause più frequenti di difficoltà respiratoria nasale. Spesso aggravata da deviazioni del setto nasale, l’ipertrofia può essere trattata con terapia medica o chirurgica.

Il trattamento medico prevede l’uso di farmaci ad uso topico e/o sistemico, che hanno come obiettivo principale quello di ridurre l’edema della mucosa e l’ipersecrezione nasale migliorando il flusso respiratorio. I tempi di risposta di questa terapia sono molto variabili, anche diversi mesi.

Il trattamento chirurgico prevede la decongestione della mucosa dei turbinati inferiori che può essere effettuata con differenti tecniche. Le più recenti sono quelle che utilizzano le radiofrequenze con ridotta diffusione di calore e ridotto danno termico dei tessuti. L’intervento prevede una degenza breve e scarso disconfort per il paziente.