L’otosclerosi, o otospongiosi, è una malattia osteodistrofica della capsula otica che colpisce prevalentemente la staffa, uno dei tre ossicini dell’orecchio medio, riducendone progressivamente la capacità di movimento.
E’ una delle principali condizioni di ipoacusia (riduzione dell’udito) acquisita: la patologia tende a colpire prevalentemente soggetti adulti (tra i 20 e i 40 anni) e di sesso femminile con caratteristiche di trasmissione familiare, con la possibilità di salto di generazione.
L’otosclerosi comporta una graduale perdita dell’udito che può evolvere fino a divenire sordità totale.
NEL 65 % dei casi si presenta in forma bilaterale con un rapporto maschi/femmine pari a 1:2. La perdita dell’udito è talvolta accompagnata a diverse tipologie sintomatologiche come ad esempio acufeni, vertigini e altri disturbi legati all’equilibrio.
La diagnosi è clinica, supportata da esami audiologici; il trattamento è chirurgico (stapedotomia / stapedectomia).
Viene classificata in base alla localizzazione in:
- Conduttiva, quando è interessata solo la staffa;
- Cocleare, se interessa la coclea;
- Mista, neurosensoriale-conduttiva, quando sono colpite sia la staffa che la coclea.
Qualora l’intervento non sia abbastanza tempestivo l’otosclerosi può condurre alla totale perdita dell’udito.