I polipi nasali sono escrescenze benigne, indolori che originano dal tessuto delle cavità nasali e dai seni paranasali.
Derivano da infiammazioni croniche dovute ad asma, infezioni ricorrenti, allergia, sensibilità ai farmaci o disturbi immunitari. Polipi molto grandi o la formazione di un gruppo di polipi possono ostruire le cavità nasali e causare così problemi respiratori, una riduzione del senso dell’olfatto e suscettibilità alle infezioni.
Non sono ancora del tutto note le cause alla base della formazione dei polipi. Qualsiasi condizione che inneschi un’infiammazione cronica nelle cavità nasali o nei seni paranasali, come infezioni o allergie, può aumentare il rischio di formazione. Ne sono un esempio: asma, sensibilità all’aspirina, sinusite micotica, allergica, la fibrosi cistica e la sindrome di Churg-Strauss. Gioca poi un ruolo la familiarità.
I sintomi più comunemente associati a questa condizione sono:
- Naso che cola
- Naso chiuso
- Diminuzione o perdita del senso dell’olfatto
- Perdita di senso del gusto
- Dolore facciale o mal di testa
- Dolore ai denti superiori
- Un senso di pressione alla fronte e al viso
- Russamento
La diagnosi si effettua nel corso di una visita otorinolaringoiatrica. Oltre all’esame fisico del naso, possono rendersi utili alcuni esami:
- Endoscopia nasale, per osservare l’interno del naso e i seni paranasali.
- Diagnostica per immagini, come la TC, consente di localizzare i polipi e valutare l’estensione dell’infiammazione.
- Test allergici, come il prick test, per determinare se ci siano allergie alla base dell’infiammazione cronica.
Nella terapia della poliposi nasale è spesso necessario combinare la terapia medica con quella chirurgica, seguendo una corretta sequenza delle procedure al fine di ottimizzare i risultati e ridurre gli effetti collaterali di entrambi i trattamenti. Inoltre, il trattamento deve essere adattato ad ogni singolo paziente. Il follow-up deve essere attento e finalizzato al controllo dei sintomi ed alla prevenzione delle recidive.
Nuove prospettive terapeutiche, con eccellenti risultati, vedono l’impiego di farmaci biologici nel trattamento di casi selezionati di poliposi naso-sinusali.
La poliposi naso-sinusale, infatti, è un malattia ricorrente e recidivante: i polipi nasali per quanto accuratamente e radicalmente vengano asportati chirurgicamente hanno un’alta probabilità di recidiva; i dati della letteratura riferiscono una incidenza della recidiva che varia tra il 10% e il 50% indipendentemente dalla tecnica chirurgica adottata e dal buon esito dell’intervento.
Una volta eseguito il trattamento chirurgico è di fondamentale importanza per il paziente seguire scrupolosamente le indicazioni terapeutiche prescritte (la terapia medica della poliposi è di fondamentale importanza per prevenire le recidive) e sottoporsi con scrupolo alle visite mediche di controllo (il follow-up post-operatorio ha il duplice scopo di impostare e modulare la terapia farmacologia di mantenimento, in base agli esiti dei controlli endoscopici nasali, e di diagnosticare precocemente le recidive).
Una diagnosi precoce consente infatti di affrontare la recidiva con tecniche di chirurgia mini-invasiva ambulatorialmente ed in anestesia locale.